LE API: UN RISORSA DA PRESERVARE
Il 20 Maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api. Una risorsa indispensabile per la sopravvivenza del pianeta e della nostra specie.
Tutti noi sappiamo riconoscere un ape, ma vediamo insieme da dove vengono e perché sono così importanti.
Le api sono degli insetti appartenenti alla famiglia degli “Apidi”. Ne esistono più di 20 sottospecie, ed è originaria di Europa, Africa e Asia. Importate anche in America e in Australia, oggi sono diffuse in tutto il mondo.


La biologia delle api è decisamente affascinante: vivono in società organizzate e complesse divise in 3 caste: api operaie, fuchi e ape regina. Non solo ogni casta ha un ruolo ben preciso, ma si differenzia anche per dimensioni.
Le api operaie
Le api operaie da sole costituiscono la quasi totalità dell’alveare. Sono femmine sterili incapaci di riprodursi che passano la loro breve vita al servizio della colonia, infatti le api vivono dai 30 ai 45 giorni. Le api hanno grandissime capacità organizzative ma soprattutto di comunicazione.


Il fuco
Il fuco è di sesso maschile e ha uno scopo prettamente riproduttivo, senza svolgere alcuna funzione nell’alveare. I fuchi non hanno il pungiglione e nemmeno la ligula, per questo vengono nutriti dalle api operaie. Nel periodo estivo, in concomitanza con la nascita di una nuova ape regina, nascono un centinaio di fuchi. Dopo una fase di corteggiamento fatto di danze e ronzii, il fuco vincitore si accoppia con l’ape regina e muore.


L’ape regina
L’ape regina si differenzia dalle altre api per dimensione, colore e forma allungata dell’addome. La regina è l’unica ape fertile all’interno dell’alveare e ha la funzione di gestire e organizzare il lavoro delle api operaie, oltre che a deporre le uova. Appena nata la regina si accoppia con il fuco e ne conserva lo sperma per il resto della sua vita; infatti l’ape regina può accoppiarsi anche una sola volta nella vita. Depone tra le 1000 e le 3000 uova al giorno, di cui si prendono cura le api operaie. Da uova non fecondate nascono solo fuchi, mentre dalle uova fecondate nascono api operaie e future regine.


DOVE VIVINO LE API ?
In natura le api costruiscono i loro alveari all’interno di tronchi, anfratti o pareti rocciose. Nelle aree urbane di solito, è facile trovarle all’interno di muri o nei sottotetti. L’alveare è costituito da tante piccole cellette esagonali, dove stoccare miele e polline ma soprattutto per la cura delle larve che diventeranno future api.


COME NASCONO LE API ?
Le api nascono dalle uova deposte dall’ape regina dopo essersi accoppiata con il fuco. In pochi giorni le uova si trasformano in larve e vengono nutrite dalle api operaie nelle cellette. Solo dopo un alcune settimane le larve iniziano a trasformarsi in pupe, con ali e zampe. Al ventunesimo giorno l’ape esce dalla cella pronta per iniziare la sua nuova vita all’interno dell’alveare.


COSA MANGIANO LE API ?
Le api si nutrono principalmente di nettare e polline, ma anche di miele. In primavera e in estate le api sono particolarmente attive e concentrano tutta la loro energia nella raccolta di polline, nettare e propoli. L’alimentazione delle api dipende dalla casta a cui si appartiene e all’età. Durante i mesi invernali invece si nutrono soprattutto del miele, messo da parte durante l’estate.


CHI SONO I PREDATORI?
La vita dell’ape è davvero dura! Mille sono i pericoli che può incontrare nel suo breve arco di vita, dentro e fuori dall’alveare. A minare la sopravvivenza delle api non sono solo le azioni dell’uomo, ma anche molte cause naturali che non possiamo controllare, come: il topo di campagna, i rondoni, i rospi, il calabrone, le volpi e la varroa (causa n.1).


PERCHE SONO IMPORTANTI ?
Le api sono fondamentali per l’impollinazione. I colori accesi dei fiori attirano le api, che entrando nel fiore si riempiono di polline, che poi rilasciano sui fiori successivi. L’impollinazione del fiore di un albero da frutto è fondamentale per lo sviluppo e la crescita del frutto stesso.. Con l’estinzione delle api il processo d’impollinazione si bloccherebbe e le coltivazione agrarie con esse, mettendo a rischio la sopravvivenza del pianeta.
L’impollinazione è responsabile di circa il 75% della produzione agricola necessaria per l’alimentazione. Negli ultimi anni l’elevato tasso di diminuzione degli impollinatori ha raggiunti livelli allarmanti. In Europa il numero degli alveari è diminuito del 50%. Con la sparizione delle api la situazione diventerebbe drammatica, soprattutto in termini di biodiversità.


LE CAUSE DELL’ESTINZIONE
I dati messi a disposizione dall’IPBES (Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) mostrano quanto serie e preoccupante sia la situazione al momento. La riduzione del numero di api dipende da diversi fattori, sia naturali sia per mano dell’uomo:
- fattori climatici (tempeste, incendi)
- malattie (acaro delle api, peste)
- malnutrizione (scarsità di cibo)
- pesticidi
- disboscamento
COSA POSSIAMO FARE PER AIUTARLE
Per aiutare le nostre amiche api ci sono alcuni gesti che possiamo compiere senza molto impegno, facendo solo un po’ di attenzione:
- piantare fiori (tulipani, fiordalisi, girasoli, crisantemi)
- piantare erbe aromatiche (rosmarino, timo, salvia, menta, erba cipollina)
- non usare prodotti chimici nell’orto o in giardino
- costruire un rifugio per api solitarie
- lasciare che l’erba cresca
- lasciare dell’acqua pulita in una ciotola con alcuni sassi o usare un abbeveratoio
- comprare miele solo dai produttori locali


Se l’articolo vi è piaciuto, potrebbe interessarvi leggere l’articolo sulla Giornata Mondiale dell’Ambiente. A presto!
Il 20 Maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api. Una risorsa indispensabile per la sopravvivenza del pianeta e della nostra specie. Le api operaie da sole costituiscono la quasi totalità dell'alveare. Le api sono fondamentali per l'impollinazione che è responsabile di circa il 75% della produzione agricola necessaria per l'alimentazione.